Un indimenticabile piatto di ragù di triglie, che ha lasciato di stucco anche un amico "mangione" di pasta che durante la preparazione diceva, no il sugo no, ...no,il finocchietto, no...ma dopo aver mangiato ha "scialato"!
Questo piatto porta il mio cuore ad un' isola meravigliosa e ad una amica bella come la sua isola...Bella Lampedusa,bella la sua gente, esempio di sincera accoglienza,ospitalità e nobiltà d' animo...
Si fece una gran festa alla corte del re, per celebrare il suo ingresso nella città capitale. Il re riceveva nel salone delle feste i doni e gli omaggi. Erano tutti doni preziosi: armi cesellate, coppe d'argento, tessuti di broccato ricamato d'oro. Il corteo dei donatori stava esaurendosi, quando apparve, zoppicando e appoggiandosi pesantemente ad un bastone, una vecchia contadina con i pesanti zoccoli di legno. In silenzio trasse dalla gerla un pacchetto accuratamente avvolto in un telo.Uno scoppio di risate accompagnò il movimento della donna che depose ai piedi del trono una matassa di lana bianca, ricavata dalle due pecore che erano tutta la sua fortuna e filata nelle lunghe sere d'inverno.Senza una parola, il re si inchinò dignitosamente poi diede il segnale di incominciare la festa mentre l'anziana contadina attraversava lentamente la sala, scorticata dalle occhiate beffarde dei cortigiani.Riprese penosamente il suo lungo cammino, di notte per tornare alla sua baita costruita nella foresta reale dove fino a quel momento la sua presenza era stata tollerata. Ma quando arrivò in vista della sua casa si fermò invasa dal panico.La baita era circondata dai soldati del re.Stavano piantando dei picchetti tutt'intorno alla povera abitazione, e sui paletti stendevano il filo di lana bianca."Mio Dio", pensò la povera donna, con il cuore piccolo piccolo, "il re si è offeso per il mio dono... Le guardie mi arresteranno e mi porteranno in prigione...".Quando la vide, il comandante delle guardie si inchinò cortesemente e disse: "Signora, per ordine del nostro buon re, tutta la terra che può essere circondata dal vostro filo di lana d'ora in poi vi appartiene".Il perimetro della sua nuova proprietà corrispondeva esattamente alla lunghezza della sua matassa di lana. Aveva ricevuto con la stessa misura con cui aveva donato.
Pretendiamo molto e abbiamo paura a donare.
Due monaci coltivavano rose. Il primo si perdeva nella contemplazione della bellezza e del profumo delle sue rose.
Il secondo tagliava le rose più belle e le donava ai passanti.
"Ma che fai?" lo rimproverava il primo. "Come puoi privarti così della gioia e del profumo delle tue rose?".
"Le rose lasciano molto profumo sulle mani di chi le regala" rispose pacatamente il secondo.
Bruno Ferrero
ingredienti:
Triglie 1kg circa
farina (per infarinare le triglie)
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
salsa di pomodoro
1 pugnetto di pinoli
Finocchietto selvatico
Uva passa
Olio extra vergine d’ oliva
sale
sale
Preparazione:
Pulire e tagliare il finocchietto e la cipolla |
ed insieme ad uno spicchio d' aglio soffriggerlo insieme alla cipolla anch' essa affettata |
e dopo 5 minuti aggiungere un poco di sugo di pomodoro, i pinoli l' uvetta e far cuocere a fuoco basso 15/20 minuti |
Non l'ho mai fatto nè mangiato,grazie per aver postato questa bella ricetta.
RispondiEliminaUn abbraccio.
P.S. hai visto come è difficile mandare messaggi nei blog dove si devono per forza scrivere le due paroline? Ci sono anche nel tuo blog!!!!
Spero di farcela ad inviarti questo messaggio.
Ciao Mariabianca,provalo , è così buono che non te ne pentirai
RispondiEliminadeve essere buono, brava
RispondiEliminaciao cara
RispondiEliminauna ricetta nuovissima!! eppure di triglie ne mangiamo a quintalate!! mi salvo il post con l'intento di provarla appena sarà tempo di triglie (qui se ne vedono ancora poche!)
baci
Un bellissimo piatto, che copierò sicuramente visto che adoro le triglie!
RispondiEliminaLe triglie sono buone... ricetta da provare! ciao
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